Nel 2017, in ottica di diversificazione del business, Brio Group ha avviato la divisione ENERGIA, acquisendo dapprima due impianti di produzione di energia elettrica in disuso a Bastia Umbra (PG) e Mapello (BG), rimettendoli in funzione, con un’attività di revamping tecnico. Dal 2018 ha dato il via a un importante piano di investimenti in Ricerca & Sviluppo finalizzato a realizzare impianti di trattamento di pneumatici fuori uso, dai quali, mediante il processo chimico della PIROLISI è possibile produrre: olio carburante, metalli, una polvere nera utilizzata per l’industria tessile e tecnologia.

Brio Group muove i primi passi nella divisione ‘Pirolisi’ acquisendo nel 2018 una partecipazione nella Impuls Industri Sha, proprietaria dell’unico impianto di trattamento di pneumatici autorizzato ed in funzione da 5 anni in modo continuativo nei Balcani.

Tale stabilimento recupera materiali di scarto (pneumatici fuori uso) trasformandoli in prodotti ad alto valore commerciale ed alta rivendibilità: attraverso un processo chimico di pirolisi, dagli pneumatici fuori uso si ricavano:

• olio da pirolisi (synoil) che ha ottenuto il certificato di sostenibilità da ISCC (International Sustainability & Carbon Certification) e dunque ha i requisiti per poter rientrare in futuro nell’elenco delle nuove materie prime stabilito dall’allegato IX della RED, acquisendo così un valore commerciale ancora più alto;
• Carbon black riciclato (rCB): è un composto molto richiesto dall’industria tessile (colorazione dei capi), dall’industria elettronica (produzione di batterie al litio), dall’industria tecnologica (toner delle stampanti). Non essendo ricavato direttamente dal petrolio bensì da prodotti di scarto, il rCB risponde meglio alle esigenze di minor impatto ambientale ed economia circolare;
• Acciaio: pur presente in scarsa quantità negli pneumatici, ha una qualità eccellente e un’altissima rivendibilità;
• Gas: lo stabilimento di pirolisi genera anche importanti quantità di gas, che servono ad autoalimentare l’impianto.

Brio Group grazie alla partnership albanese ha acquisito significativo knowhow nel settore della pirolisi e ha parallelamente iniziato un piano di investimenti in Ricerca & Sviluppo grazie anche al contributo agevolativo ricevuto da Simest (gruppo Cassa Depositi e Prestiti).

La vision di Brio Group è stata condivisa con una società di ingegneria di Roma, la Exen Srl, che ha facilitato l’inserimento in mercati esteri, in particolare in Azerbaijan. I vari progetti di R&S hanno riguardato la ricerca dei competitors, dei partners industriali, delle relazioni con i governi locali, cui è seguita la fase di ingegnerizzazione e progettazione vera e propria, dopo aver individuato nell’area industriale Balakhani il sito più idoneo in cui impiantare lo stabilimento.

A marzo 2019 il progetto è stato presentato all’Ambasciatore in Azerbaijan Augusto Massari, ed alle autorità azere, le quali lo hanno accolto con enorme favore, poiché rappresenta un’opportunità di grande interesse nazionale perché pone una soluzione al problema annoso delle migliaia di tonnellate di pneumatici fuori uso presenti sul proprio territorio, oggetto di continui e numerosi incendi, con conseguenti gravi ed irreversibili danni ambientali.

La costruzione dello stabilimento di Baku inizia nell’estate 2019 con durata prevista di 18-24 mesi. Purtroppo l’epidemia Covid-19, con i suoi impatti su scala mondiale per quasi 2 anni, ha causato periodi di fermo del cantiere dovuto ai lockdown, difficoltà di spostamenti di personale e mezzi, nonché mancate o ritardate consegne di materiali e attrezzature. Da ultimo, la guerra Russia-Ucraina ha ritardato le fasi finali dei collaudi, anche perché alcune maestranze e alcuni ingegneri sono cittadini russi, Paese con cui l’Azerbaijan confina a nord.

Sul finire del 2022 lo stabilimento di Baku è stato completato e nel mese di febbraio 2023 è entrato in produzione.

Gli impianti di pirolisi in Albania e in Azerbaijan sono alimentati con Pneumatici Fuori uso, un materiale di scarto spesso smaltito mediante combustione a cielo aperto, con conseguente liberazione in atmosfera di sostanze tossiche e altamente inquinanti, nonché infiltrazioni di percolato nocivo nel sottosuolo.

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